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Resconto dell'incontro tra i progettisti EPMC

I progettisti dialogano tra loro

L’Università di Verona in collaborazione con l’Associazione Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica e Fiab ha organizzato 4 tavoli tematici aperti a tutti i diplomati del corso di perfezionamento in Esperto promotore della mobilità ciclistica con le seguenti finalità:

  • far emergere tematiche comuni da sviluppare in modo da rendere il tavolo “permanente” con incontri successivi anche a carattere semestrale o con altre scadenze da definire;
  • far emergere un paio di persone che diventino i referenti dei tavoli e che diventino i gestori degli incontri successivi;
  • esaminare i contenuti della bozza di formazione seminariale per novembre – dicembre 2024 suggerendo tematiche da affrontare ed ulteriori relatori;
  • rinforzare la comunità dei diplomati favorendo la costruzione di relazioni tra soggetti che hanno interessi analoghi e che hanno frequentato corsi diversi.

 

Terzo incontro: progettisti e pianificatori

Il 17 giugno 2024 si è svolto il terzo tavolo dedicato ai progettisti e pianificatori EPMC.

Circa 33 i partecipanti.

Dopo i saluti di Fabio Scalzotto, presidente dell’Associazione EPMC e di Massimo Gaspardo Moro, consigliere nazionale FIAB, Fabio Gon, segretario dell’Associazione e facilitatore dei lavori, ha proposto le seguenti domande.

  • Quali sono gli ambiti del vostro lavoro che presentano le criticità più rilevanti che vi trovate ad affrontare rispetto alle scelte tecniche, nei rapporti con i committenti, nel rapporto con la parte politica, riguardo le scelte che interessano i cittadini e i diversi portatori di interesse?
  • Come avete superato queste criticità o come pensate si potrebbero superare per lavorare meglio? Quali cambiamenti avete portato nel vostro metodo di lavoro, ma anche nel vostro atteggiamento? Infine, quali sono le condizioni al contorno che dovrebbero cambiare?

 

La necessità di un dialogo continuo con le Pubbliche Amministrazioni

Secondo Marco Fardelli, progettista con una personale propensione ai cicloparcheggi; la parte difficile è spiegare i vantaggi e portare le Giunte comunali a decidere. Anche il tema dei comportamenti davanti alle scuole sarebbe da affrontare. Realizzare nuove piste ciclabili in campagna non disturba nessuno, nella città costruita è tutto difficile.

Ivan Saracca, progettista della provincia di Parma, fa presente la difficoltà di dialogare con le Province. Auspica una maggiore formazione dei tecnici delle PA.

Fabio Gon, progettista di Gorizia, rimarca l’importanza di essere convincenti e, per le amministrazioni, di tenere fede ai piani, poiché a volte si approvano ma poi si fa in modo diverso.

Jessica Brighenti, pianificatrice e progettista, sostiene che la PA sia debole sia come numeri che come competenze. I dirigenti vengono cambiati di ruolo con frequenza e manca la continuità del dialogo costruttivo, i progetti si fermano spesso per mancanza di dialogo con gli uffici. È importante mantenere anche reti sociali con i tecnici della PA motivati, perché anche loro hanno necessità di sentirsi in rete con altri che ricercano l’innovazione.

Insiste poi su quanto sia importante l’etica per spendere bene i soldi, dedicando ai progetti la necessaria attenzione e approfondendo bene alternative e soluzioni da scegliere.

Secondo Stefano Vaudagna, progettista piemontese, i progetti partecipati e le analisi sociali ed economiche sembrano un allungamento ed appesantimento delle fasi progettuali, ma poi danno forza al progetto e lo aiutano nella parte approvativa per abbattere dubbi, visioni personali e soggettive di alcuni decisori non convinti. In sostanza l’analisi costi benefici è un investimento e non una spesa.

Alex D’Agosta, giornalista ticinese, sottolinea l’importanza delle analisi economiche e sociali, anche per la progettazione degli impianti sportivi.

Giancarlo Zarantonello, progettista di Vicenza, afferma che però c’è ancora tanta gente che ha la mentalità contraria.

Amalia Bevilacqua, progettista e pianificatrice di Sapri, è convinta che sia utile aiutare i comuni nell’organizzazione dei dati per partecipare alla certificazione FIAB Comuni Ciclabili, ma questa deve corrispondere a un reale interesse dei comuni e stimolare la creazione di una propria strutturazione operativa. Ricorda che ci sono aree interne con comuni piccoli che fanno fatica a fare le cose.

Paola Antonelli, progettista e PA della Valtrompia, denuncia le difficoltà delle relazioni con gli enti sovraordinati: sono impegnative e richiedono tempo e pazienza. Sostiene che sarebbe importante tenere tavoli e relazioni stabili e frequenti per favorire la celerità dei processi.

Secondo l’esperienza di Marilena Motta, progettista di Udine, dal punto di vista professionale la pianificazione è faticosa e poco remunerata, soprattutto quando i tempi si dilatano o quando il tema non è sentito dalla committenza. (In Regione FVG la norma regionale prevede il Biciplan obbligatori per ogni comune, pertanto se ne stanno facendo tanti).

 

In conclusione

Marco Passigato ricorda quattro cose emerse dalla discussione che ritiene particolarmente rilevanti:

  • Spesso si presta più attenzione alla norma che alla finalità dell’opera o ai bisogni delle persone che la fruiranno e la renderanno viva. È bene ricordarsi che si progetta per le persone ed avere attenzioni nei loro confronti.
  • Il problema oltre alle norme, sono i processi, le relazioni con la committenza, i portatori di interessi e gli enti sovraordinati.
  • La competenza e l’esperienza aiutano a gestire i processi ed a mantenere in tempi ragionevoli lo sviluppo del procedimento.
  • Sarebbe importante elevare le sensibilità e le competenze dei tecnici e decisori delle PA che in genere non hanno tempo di aggiornarsi.