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L’Università di Verona in collaborazione con l’Associazione Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica e Fiab ha organizzato 4 tavoli tematici aperti a tutti i diplomati del corso di perfezionamento in Esperto promotore della mobilità ciclistica con le seguenti finalità:
L’11 giugno 2024 si è svolto il primo di questi tavoli tra i tecnici della Pubblica Amministrazione.
Una trentina gli EPMC che vi hanno partecipato con il gruppo piemontese che è emerso attivo e coeso è ha dato disponibilità per coordinare i prossimi incontri del tavolo.
Dopo i saluti di Fabio Gon a nome dell’Associazione EPMC di cui è Segretario e quelli di Susanna Maggioni consigliera nazionale FIAB, Marco Passigato ha introdotto i lavori con la riflessione che tutti noi EPMC lavoriamo per creare le condizioni affinché le persone possano muoversi di più e meglio in bicicletta sia per gli spostamenti quotidiani sia per la valorizzazione dei territorio in chiave ciclo-turistica e ciclo-escursionistica.
Si tratta di un’attività
Fabio Gon ha chiesto a Fabio Pellegrino, Simone Conte e Valentina Mena di presentarsi e portare la propria esperienza per avviare l’incontro e stimolare altri interventi.
Successivamente Gon ha animato la discussione chiedendo delle principali criticità i protagonisti o l’Ente per il quale lavorano si trovano ad affrontare, riguardo lo sviluppo della mobilità in bicicletta, la promozione della bicicletta e della mobilità slow.
Sono stati poi portati esempi di scelte concrete che hanno cambiato le regole del gioco nel dare una spinta alla ciclabilità, che hanno cambiato il modo in cui le persone vivono gli spazi, hanno valorizzato i territori e ha fatto dialogare tra loro realtà diverse.
Fabio Pellegrino, da 30 anni al comune di Cuneo, ha illustrato la vastissima varietà di attività, dalle scuole, alla mobilità, all’aiuto dell’ufficio lavori pubblici per progetti speciali
Valentina Mena di STA Bolzano, ufficio Green Mobility, ha raccontato il suo lavoro per la mobilità diffusa al di fuori delle ciclabili cicloturistiche.
Ha inoltre sottolineato l’importanza dei conta passaggi in bicicletta per avere dati che sostengano le azioni.
Ottavio Castelletti di Regione Piemonte – ufficio Mobilità Ciclistica – ha suggerito di sperimentare di più, di fare interventi leggeri, coinvolgere di più e prima gli altri Enti.
Cristina Fabrizio di Regione Piemonte – ufficio Mobilità Ciclistica – ha affermato che sui grandi itinerari si incontrano comuni molto diversi, con capacità e sensibilità diverse, le vere difficoltà sono i processi e le relazioni interne tra gli interlocutori.
Ha inoltre parlato della manutenzione delle ciclabili come fatto strategico di aggregazione.
Roberta Mussini, Comune di Carpi, Ufficio Ragioneria ma attivista ha ravvisato che la vera difficoltà è la Polizia Municipale che fa fatica ad aggiornarsi.
Davide Prandini, comune di Carpi, suggerisce di attivare Mobility Manager di area vasta multi-comunali.
Carol Trucco, comune di Genova, ha detto che a volte i progetti sono slegati, con uffici centrali che fanno fatica a coordinare e che si affidano ai progettisti esterni che talvolta non sono preparati e che però non vogliono mollare la loro idea.
Simone Conte, unione di 12 comuni ad Ovest di Torino, ha dichiarato che dopo 25 anni di lavoro comune i risultati si vedono.
Valentina Mena ha parlato delle “Unità Funzionali Ciclistiche” dell’Alto Adige, ideate da Olivia Kieser, sua collega ed EPMC, per sviluppare le connessioni locali.
Fabio Gon ha ricordato che Monaco di Baviera spende 1 euro in comunicazione all’anno per ogni abitante. Inoltre fa notare che è più facile dire che cosa non funziona piuttosto che ricordare le cose buone che hanno avuto effetto.
In chiusura dei lavori Marco Passigato ricorda tre cose emerse che ritiene più rilevanti:
Fabio Gon ha riassunto l’incontro con alcune parole chiave:
Alcune azioni che sarebbe utile portare avanti, secondo gli spunti raccolti da Carol Trucco sono: