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Resconto dell'incontro tra EPMC della Pubblica Amministrazione

I tecnici della Pubblica Amministrazione si incontrano

L’Università di Verona in collaborazione con l’Associazione Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica e Fiab ha organizzato 4 tavoli tematici aperti a tutti i diplomati del corso di perfezionamento in Esperto promotore della mobilità ciclistica con le seguenti finalità:

  • far emergere tematiche comuni da sviluppare in modo da rendere il tavolo “permanente” con incontri successivi anche a carattere semestrale o con altre scadenze da definire;
  • far emergere un paio di persone che diventino i referenti dei tavoli e che diventino i gestori degli incontri successivi;
  • esaminare i contenuti della bozza di formazione seminariale per novembre – dicembre 2024 suggerendo tematiche da affrontare ed ulteriori relatori;
  • rinforzare la comunità dei diplomati favorendo la costruzione di relazioni tra soggetti che hanno interessi analoghi e che hanno frequentato corsi diversi.

 

Il primo incontro tra tecnici

L’11 giugno 2024 si è svolto il primo di questi tavoli tra i tecnici della Pubblica Amministrazione.

Una trentina gli EPMC che vi hanno partecipato con il gruppo piemontese che è emerso attivo e coeso è ha dato disponibilità per coordinare i prossimi incontri del tavolo.

Dopo i saluti di Fabio Gon a nome dell’Associazione EPMC di cui è Segretario e quelli di Susanna Maggioni consigliera nazionale FIAB, Marco Passigato ha introdotto i lavori con la riflessione che tutti noi EPMC lavoriamo per creare le condizioni affinché le persone possano muoversi di più e meglio in bicicletta sia per gli spostamenti quotidiani sia per la valorizzazione dei territorio in chiave ciclo-turistica e ciclo-escursionistica.

Si tratta di un’attività

  • che riguarda sia scelte politiche sia scelte tecniche (di qualità e spesso in contro tendenza)
  • strategica, che richiede una visione di lungo termine ma anche passi concreti, giorno per giorno
  • intersettoriale
  • che riguarda la comunicazione e la promozione
  • che deve coinvolgere, sensibilizzare e cambiare le basi culturali e il sentire delle persone.

 

Svolgimento dell’incontro

Fabio Gon ha chiesto a Fabio Pellegrino, Simone Conte e Valentina Mena di presentarsi e portare la propria esperienza per avviare l’incontro e stimolare altri interventi.

Successivamente Gon ha animato la discussione chiedendo delle principali criticità i protagonisti o l’Ente per il quale lavorano si trovano ad affrontare, riguardo lo sviluppo della mobilità in bicicletta, la promozione della bicicletta e della mobilità slow.

Sono stati poi portati esempi di scelte concrete che hanno cambiato le regole del gioco nel dare una spinta alla ciclabilità, che hanno cambiato il modo in cui le persone vivono gli spazi, hanno valorizzato i territori e ha fatto dialogare tra loro realtà diverse.

 

Un sunto degli interventi

Fabio Pellegrino, da 30 anni al comune di Cuneo, ha illustrato la vastissima varietà di attività, dalle scuole, alla mobilità, all’aiuto dell’ufficio lavori pubblici per progetti speciali
Valentina Mena di STA Bolzano, ufficio Green Mobility, ha raccontato il suo lavoro per la mobilità diffusa al di fuori delle ciclabili cicloturistiche.

Ha inoltre sottolineato l’importanza dei conta passaggi in bicicletta per avere dati che sostengano le azioni.

Ottavio Castelletti di Regione Piemonte – ufficio Mobilità Ciclistica – ha suggerito di sperimentare di più, di fare interventi leggeri, coinvolgere di più e prima gli altri Enti.

Cristina Fabrizio di Regione Piemonte – ufficio Mobilità Ciclistica – ha affermato che sui grandi itinerari si incontrano comuni molto diversi, con capacità e sensibilità diverse, le vere difficoltà sono i processi e le relazioni interne tra gli interlocutori.

Ha inoltre parlato della manutenzione delle ciclabili come fatto strategico di aggregazione.

Roberta Mussini, Comune di Carpi, Ufficio Ragioneria ma attivista ha ravvisato che la vera difficoltà è la Polizia Municipale che fa fatica ad aggiornarsi.

Davide Prandini, comune di Carpi, suggerisce di attivare Mobility Manager di area vasta multi-comunali.

Carol Trucco, comune di Genova, ha detto che a volte i progetti sono slegati, con uffici centrali che fanno fatica a coordinare e che si affidano ai progettisti esterni che talvolta non sono preparati e che però non vogliono mollare la loro idea.

Simone Conte, unione di 12 comuni ad Ovest di Torino, ha dichiarato che dopo 25 anni di lavoro comune i risultati si vedono.

Valentina Mena ha parlato delle “Unità Funzionali Ciclistiche” dell’Alto Adige, ideate da Olivia Kieser, sua collega ed EPMC, per sviluppare le connessioni locali.

Fabio Gon ha ricordato che Monaco di Baviera spende 1 euro in comunicazione all’anno per ogni abitante. Inoltre fa notare che è più facile dire che cosa non funziona piuttosto che ricordare le cose buone che hanno avuto effetto.

 

In chiusura

In chiusura dei lavori Marco Passigato ricorda tre cose emerse che ritiene più rilevanti:

  • Le unità funzionali ciclabili, sorta di comprensori multi-comunali
  • Rendere visibili i dati degli incidenti per evidenziare il bisogno di sicurezza
  • La gestione delle ciclabili multi-comunali

Fabio Gon ha riassunto l’incontro con alcune parole chiave:

  • Accompagnare
  • Sperimentare
  • Fare rete
  • Fare cultura
  • Raccogliere dati

 

Impegni per il futuro?

Alcune azioni che sarebbe utile portare avanti, secondo gli spunti raccolti da Carol Trucco sono:

  • Contabilizzare la ciclabilità conta-ciclisti, indotto imprese, etc.
  • Pubblicizzare negli ambiti appropriati e utili della P.A. il corso EPMC con una presentazione via mail a dirigenti e funzionari, e istituire una scuola di amministrazione puntando su professionalità e sostenibilità
  • Fare sensibilizzazione e formazione della Polizia Locale con alla mano numeri aggiornati su incidentalità e riduzione del traffico
  • Far investire la P.A. in comunicazione e informazione della cittadinanza fornendo idee, materiale e proposte vincenti anche di altre realtà
  • Scambiare best practice tra Comuni, portare esempi concreti ai Comuni meno virtuosi con brevi presentazioni e contatti per spiegazioni
  • Creare sinergie e gruppi di lavoro intercomunali, creare collaborazioni e instaurare una sana competitività tra Comuni (tra Municipi, nel caso di grandi città) trovando in ognuno persone di appoggio e collaborazione
  • Proporre al Comune agenzie esterne valide di consulenti specializzati in mobilità sostenibile e EPMC esperti
  • Far assumere un impegno ufficiale per la ciclabilità ai Comuni